Ed eccoci al centro, di fronte all’altare dove possiamo osservare la maestosità della cappella maggiore.
Ecco Noè, sulla sinistra con l’arca ai suoi piedi. E a destra troneggia Mosè con in mano le tavole dei Dieci Comandamenti. Due vecchioni solenni che uno dei più grandi scultori del ‘600, Giuseppe Mazza, scolpì nella seconda metà del secolo.
Ma forse non mi sono espresso bene perché si scolpisce una statua di marmo e queste non sono di marmo! Sembrano di marmo, ma sono di stucco. Siete rimasti di stucco anche voi eh? Non volevate delle curiosità?
Adesso alzate lo sguardo sopra i due grandi angeli e osservate la cupola... pare una cupola … ma non lo è.
È effetto della straordinaria prospettiva che si deve alla bravura di Tommaso Aldrovandini e soprattutto di Gian Gioseffo dal Sole - è considerato il suo capolavoro, non c’è da stupirsene.
Ve lo assicuro: io lassù ci sono stato e il soffitto è proprio piatto.. la cupola non c’è!
Al centro della cappella si trova l’ovale che contiene, dipinta su una piccola tavoletta, l’immagine della Vergine con il Figlio detta appunto la Madonna dei Poveri.
È molto dolce il gesto del bambino che con la manina accarezza il mento della madre. È un’opera di Tiburzio Passarotti, figlio del famoso pittore Bartolomeo Passarotti.
Questa immagine veniva portata in processione il 24 giugno per le vie della città quale ringraziamento alla Madonna Regina dei Cieli per aver liberato la zona dalle pestilenze. Sostava in Piazza Maggiore e dalla gradinata di San Petronio benediceva l’intera città, come si fa per la Madonna di San Luca oggi. Così questo santuario veniva ad essere il secondo santuario cittadino più importante
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Terza cappella di destra |